REPORTAGE GARE PODISTICHE : "Mentana By Night" 2017

"Una corsa contro il tempo: contro cronaca della Mentana By Night" di Ilenia BENNATI.

Questa volta iniziamo dalla fine. Senza una ragione precisa, così per il gusto di vedere le cose tutte al contrario, per una volta.

Bennati

“Terza classificata per la categoria JPSF di Sempre di Corsa Team, Jlenia Bennati”

Mando giù il sorso di birra, deglutisco a fatica, tossisco e guardo il Presidente che giustamente mi riguarda inclinando la testa come per dire “ Beh che fai, non vai?”. E si che vado. Mollo lo zaino per terra e mi faccio largo tra gli altri runners per salire sul terzo gradino del podio. Con la birra in mano.

Io stavo salendo sul podio con la birra in mano. Una corre per 6,6 km, si spaccia da atleta, arriva terza di categoria (Sono soddisfazioni eh!) e sale con la birra sul podio.

Fortunatamente nella vita si incontrano spesso persone sagge e attente che ti tolgono la birra di mano al momento giusto. Così è successo a me. Salgo senza inciampare e, avendo con i gradini un rapporto piuttosto complicato, mi sento molto soddisfatta.

E quando vivi momenti gratificanti succedono anche altre cose abbastanza particolari:

1) Fai una faccia molto brutta durante la premiazione e quel momento viene immortalato e postato su facebook, così tutti i tuoi amici, parenti e colleghi penseranno che “la corsa farà anche bene, ma cavolo quanto imbruttisce”.

2) Inizi a vivere a ritroso le fasi della gara e ripensi immediatamente agli ultimi 500 metri. Alla breve discesa finale in curva e al rettilineo con l’arrivo in fondo. Al passo più veloce (almeno credo) degli ultimi metri e al tipo con la canotta arancione che avevi appena superato in salita e che con incredibile facilità ti ri-supera in discesa. Ma a pensarci bene ti ritorna in mente anche l’ultimo giro, quando hai affrontato la salita di sampietrini, al momento dello scollinamento e alle endorfine che si scatenavano al pensiero di non doverla più vedere per almeno un anno quella maledetta, faticosissima, troppo pendente, salita.

Quindi ti torna in mente anche il secondo giro della gara (erano tre in tutto), quando, come spesso capita, il cervello inizia a chiedersi perché: “ Perché mi ostino a fare le gare? Non fanno per me, sono troppo faticose. La corsa è bellissima, ma le gare vedi, ti affaticano proprio, Jlenia. Sei partita tutta pimpante, e ora?”. Ma, fortunatamente il cervello si autotutela e per allontanare i ricordi faticosi la memoria ti ripropone il primo Chilometro, la leggera e lunga salita iniziale, l’umore a 1.000, un sorrisino idiota stampato sulla faccia, l’adrenalina in circolo, la soddisfazione di muovere i primi passi e sorprendersi a pensare, tra le varie cose, “ So che a metà gara me ne pentirò, ma è stata proprio una grande cosa iniziare a correre!”

Ilenia BENNATI