REPORTAGE GARE PODISTICHE :

"4^X milia"

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Quarta edizione di questa manifestazione che e’ diventata una delle piu’partecipate gare romane, anche se si disputa sull’insolita distanza di 14,8km, corrispondenti alle vecchie 10 milia romane, che danno il nome alla manifestazione.
Partecipo a questa gara, per il quinto anno consecutivo, anche se cinque anni fa, aveva un’altra denominazione; il mio obiettivo e’ farla a 4e25 di media, cercando di migliorare l’ora quattro minuti e cinquantuno secondi del 2017, e ”provando” di tenere la media in cui vorrei fare la Roma-Ostia, tra due settimane.
E’ una fredda mattinata ma per fortuna la pioggia ci grazierà; la temperatura e’ di pochi gradi sopra lo zero, anche se con il passare delle ore aumenterà di qualche grado.
Si ricorda chi, la manifestazione l’ha partorita nel 2004, il Generale Calligaris, anche se si svolgeva in un altro luogo della Capitale.
Prima della partenza c’e’ l’inno nazionale, compreso di insolito alzabandiera, e dopo questo cerimoniale avviene la partenza delle hand-bike e dopo pochi secondi quella nostra.
Sono previsti piu’ di duemila partecipanti, e nonostante ci metta piu’di un minuto a passare il tappetino rilevamento tempo della partenza, grazie ai vialoni del percorso, si corre abbastanza bene, ed effettuo il primo km a 4e33.
A metà del 2°km, passano sul controviale i primi, che sono già al secondo, e c’e’ già in testa un gruppetto di 5-6 persone.
La cosa piu’ bella di questa gara, grazie alla morfologia del percorso, e’ che ti dà la possibilità di vedere i primi, per ben tre volte, sul controviale opposto a quello che stai percorrendo, in tre diversi momenti clou, della loro “lotta”: al loro 2°,10° e ultimo km.
Cerco di essere costante sul ritmo che mi ero prefissato, anche se devo recuperare qualche secondo, dopo il primo km un po’lento; il terzo, aiutato da un tratto leggermente in discesa lo faccio a 4e15, e lo paghero’successivamente..
Il tratto piu’brutto, e’all’inizio del 5°km, in cui la strada si restringe ed e’piena di buche, e quindi si deve far attenzione su dove si poggiano i piedi.
Ai 5km, la mia media e’ di 4e27, e cerco di mantenerla, anche se non e’facile, dato che i saliscendi si susseguono, senza quasi rendertene conto, compreso un sottopasso in discesa, e 4-5 salitelle, corte ma abbastanze ripide, che mi fanno abbassare il ritmo, rischiando di andare “fuori giri”.
Quasi al 10°km si ritorna in zona partenza, precisamente all’inizio del vialone in cui era posizionato l’arco di partenza, e vi e’un ristoro, seguito da un tappetino rilevazione tempo intermedio dei 10km, senza display, in cui il mio passaggio avviene in 44 minuti e 47 secondi, mantenendo la media ai 5km.
Dopo circa 500 metri, ho un momento di crisi che dura piu’di un km, e non riesco piu’ a tenere questa media, dato che faccio l’11°km a 4e39 ed il 12° a 4e50, e poi aiutato da un tratto, abbastanza lungo, in leggera discesa, mi riprendo sul ritmo di prima.
Questo “momento” coincide con l’”incontro” sul controviale dei primi, dato che il mio 11 esimo km, corrisponde al loro ultimo km.
L’ultimo km e mezzo, e’costituito dal controviale della partenza tutto dritto, e in leggera discesa, la quale si accentua negli ultimi 150 metri: mi sento bene, ma non vorrei “scoppiare”,partendo troppo presto, faccio il 14esimo a 4e12 e gli ultimi 800 metri a 4e09, riuscendo a superare decine di runners.
Concludo la mia fatica in 1ora 6 minuti e 16 secondi, ad una media di 4e29, classificandomi al 483°posto assoluto, sui 2193 arrivati.
I vincitori risultano essere il moldavo PRODIUS Roman (LBM SPORT), che bissa il successo del 2017, con il tempo di 47minuti e 42secondi; mentre tra le donne si classifica prima, nonche’61esima assoluta, CASASANTA Laura (G.S.CAT SPORT), con il tempo di 57 minuti e 6 secondi.
Una bella manifestazione, sempre molto partecipata (circa 200 arrivati in piu’, rispetto al 2017): da lodare i due ristori intermedi di acqua in bottigliette; da criticare il ristoro finale, in cui oltre alla frutta non c’era nulla di commestibile; il paccogara, costituito dalla sola maglietta tecnica, in cui piu’ o meno a metà degli arrivi, non vi era piu’ disponibilità di taglie; ed ho notato che il segno dei km segnato per terra, era poco preciso, mentre quello dei cartelli delle milia romane, lo era di piu’.


D'ALESSIO ALEXIO