REPORTAGE GARE PODISTICHE :

"XXIV MARATONA DI ROMA"

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Un’altra grande edizione, della maratona piu’ importante e piu’ partecipata d’Italia, a cui partecipo per la quarta volta consecutiva.
La novità di quest’anno e’ il cambio del luogo del marathon village, dal Palazzo dei Congressi, dell’EUR, degli scorsi anni, alla vicina “Nuvola” di Fuksas.
L’altra novità e’ che dopo le ultime due edizioni parecchie bagnate, finalmente si disputerà con il sole, e con temperature quasi estive.
Obiettivo di questa gara, e’ cercare di migliorare le 3 ore 40min ed 11sec, dello scorso anno, e magari migliorare il mio PB, di 3 ore 32 minuti e 7 secondi, dell’ultima Firenze Marathon.
Arrivo poco prima delle 7e30, e mi dirigo al punto di ritrovo coi compagni di squadra, per le foto di rito, e poco prima delle 8 c’incamminiamo per dirigerci dove si entra, per depositare i nostri zaini, ai camion predisposti, e dopodiche’ proseguiamo su Viale dei Fori Imperiali, dove c’e’la suddivisione delle onde di partenza, in base al colore del pettorale.
Avviene prima la partenza, delle handbike, eppoi a circa 5 minuti l’una dall’altra, le tre onde; solo la partenza della prima onda, avviene con la colonna sonora del film ”il gladiatore”, che nonostante l’esperienza degli scorsi anni mi fa venire i brividi.
Il passo che vorrei tenere, e’sui 5min/km, accompagnandomi con un amico, ma con la morfologia del percorso, il mare di runners, e la storia che mi circonderà per tutto il percorso, so gia’che non sarà facile, eppoi temo il caldo previsto, dato che lo soffro troppo.
Già dal primo km il nostro passo e’ leggermente inferiore a quello che dobbiamo tenere, ed inizio a sentire dei dolori al basso ventre, che col passare dei km si fanno sempre piu’ intensi; approfitto di ogni ristoro e di ogni spugnaggio, dato che la temperatura sale parecchio, con il passare dei km, e quando si puo’ “sfrutto”i tratti ombreggianti.
Piu’ di qualche runners, me compreso, chiede la bottiglia invece dei bicchieri, ma piu’di qualche volontario si rifiuta e cerchiamo di strappargliela dalle mani.
La cosa positiva di questa giornata calda, e che rispetto alle ultime due edizioni, in cui il tempo e’stato inclemente, ci sono molti piu’ spettatori che fanno il tifo, e non solo nei punti piu’ nevralgici e spettacolari del percorso.
La mia andatura e’ piu’o meno quella prevista, nonostante i dolori si infittiscono e dopo lo spettacolare passaggio con davanti la Basilica di San Pietro, che avviene al 17esimo km, ed il mio amico, decide di rallentare di qualche secondo ed io procedo con il mio passo, ma sono costretto a fermarmi ai bagni chimici del 20esimo km, questa sosta forzata mi costa 2-3 minuti, ma nonostante cio’ la mia media alla mezza maratona e’ di 5e05.
In qualche km, in precedenza abbiamo un pochino esagerato, dato che siamo andati anche 15 secondi piu’ veloce dell’andatura prevista, ed intorno al 24 esimo km, riesco a raggiungere il mio amico, ma con il mio passo costante lo stacco quasi subito, e la mia media rimane piu’o meno la stessa fino al 30esimo km.
Da qui in poi, mi vien fuori un dolore all’inguine e mi ritornano, anche se piu’leggeri, i dolori al basso ventre, con il caldo che sale sempre di piu’, cammino per tre-quattro tratti, per circa 30 secondi, ed al 35 esimo km, incontro un mio compagno di team, in difficoltà, che cerco di incitare.
Dopo il 36 esimo km, vi e’ l’entrata da brividi in Piazza Navona, al cui ingresso mi aspetta, come promesso un mio amico con una birra, che mi ridà energia per i km finali, nonostante questo km l’abbia fatto in 6e08; ed in questo tratto e’ impossibile mollare, anche se la fatica si fa sentire.
Durante il percorso noto tanti runners, che si fermano per fare stretching, o camminano, e ho notato tanti interventi del personale sanitario.
Uscendo da Piazza Navona, ci dirigiamo verso Piazza Venezia, e con una curva quasi a 90° imbocchiamo Via del Corso, che percorriamo per tutti i suoi 1600 metri di lunghezza; vi e’ un mare di gente che assiste, che ci incinta e ci applaude, ed io non vedo l’ora di fare incetta di spugne bagnate al km 37,5.
Alla fine di Via del Corso, e’ posizionato il 39esimo km, e poi dopo aver fatto Piazza del Popolo, imbocchiamo Via del Babuino che ci porterà al 40esimo km, posizionato appena dopo la ”barcaccia” di Piazza di Spagna; all’inizio di Via del Babuino, effettuo un’altra camminata di 20-30 secondi, e vedo tanta gente che e’ messa peggio di me, e cerco di “fare in fretta” per raggiungere l’ultimo ristoro, posizionato appena del traforo di Via Milano.
Qui ne approfitto per abbeverarmi e mangiare un po’di solidi, “perdendo” circa un minuto, ma per la prima volta riesco a corricchiare tutto il traforo e mantengo un bel ritmo nel tratto piano che e’ dopo il 41°km; e guadagno tantissime posizioni nei circa 500 metri di discesa, che portano a Piazza Venezia, e da qui si sprinta per gli ultimi 2-300 metri che ci portano all’arrivo, con lo spettacolare sfondo del Colosseo: qui ho il solito groppo alla gola, e a pochi metri dal traguardo, indico il cielo, per ricordare chi non c’e’ piu’, e al momento di tagliare il traguardo, grido il nome del mio piccolino che e’a casa, e a cui ho pensato nei momenti di difficoltà.
Concludo la mia fatica, in 3 ore 41 minuti ed 29 secondi, ad una media di 5e15min/km, un po’amareggiato per avere mancato di poco piu’di un minuto, il tempo migliore in questa manifestazione.
I vincitori risultano essere il keniano BIRECH con il tempo di 2h08e03; primo italiano, 13°assoluto NASEF Ahmed, con il tempo di 2h21e07. Tra le donne, vince per la terza volta consecutiva , stabilendo il secondo migliore tempo femminile della manifestazione, l’etiope TUSA, che si classifica 14^assoluta,con il tempo di 2h23e46 sec, abbassando il tempo del 2017 di quasi tre minuti.
Tredicesima donna, nonche’ 66^assoluta, la prima italiana SALVATORI Paola, con il tempo di 2h50e3secondi.
Nonostante sia la maratona piu’ partecipata d’Italia, ci sono state molte pecche organizzative, come ad esempio il diniego di parecchi volontari, a darci le bottiglie d’acqua, nonostante il caldo inaspettato ed e’ anche per questo che piu’ di 200 runners hanno avuto bisogno di interventi sanitari; l’inno d’Italia, prima della partenza, da dentro le onde non si sentiva per niente; il servizio di cronometraggio altamente inefficiente, anche per chi ci voleva seguire da casa, rispetto a quello degli anni scorsi.


D'ALESSIO ALEXIO