REPORTAGE GARE PODISTICHE :

"8^WE RUN ROME"

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Ennesima edizione di successo per questa manifestazione che è diventata un classico, e a cui partecipo per il quinto anno consecutivo.
Come dallo scorso anno, alla 10 km competitiva, è affiancata una 10 km non competitiva ed una 5 km non competitiva, e si preannunciano 10000 partecipanti totali; inoltre è confermata la medaglia da finisher.
Quest’anno, a differenza del 2017, la mia candidatura da pacemaker è andata a buon fine, e lo farò per l’andatura dei 5e30 min/km, e sarà un esordio su questa distanza.
Quindi un po’ di emozione, per questa “responsabilità” c’è, e fortunatamente nei giorni precedenti mi sono accordato con una ragazza che conosco, di fare il pacemaker insieme a lei, dato che anche lei è stata scelta per la stessa andatura.
L’appuntamento è per le 11 nel gazebo a noi dedicato, appena fuori lo stadio delle Terme, in cui viene fatto l’appello e consegnato il kit da pacer: pettorale, maglia e qualche buono.
Ci vengono dati due- tre orari, per poterci riunire, in cui si decide chi farà le andatura previste (dai 4min/km, ai 6e30 min/km), sia per la competitiva che per la non competitiva, e dopo essermi cambiato nel gazebo-spogliatoio, lascio la borsa al deposito previsto.
A poco più di mezzora dalla partenza, ci vengono dati i palloncini (in realtà, un pallone enorme) con il colore che contraddistingue la nostra andatura, e poi ci “ingrigliamo”, saltando la fila dei runner, che aspettano che a dieci minuti dallo start, si aprano i varchi.
Noi aiuteremo i runner della competitiva, e siamo in tre; e veniamo posizionati a circa metà griglia, e nell’attesa parecchi ci chiedono che andatura faremo, dato che sui palloncini non vi è scritto.
In attesa dello start ci scattiamo qualche foto, e poi incontro tre compagni di team, con cui scambio due chiacchiere.
Puntuale vi è lo start, e la temperatura da freddina che era, diventa sempre più piacevole, con l’uscita del sole.
Ci mettiamo quasi un minuto e mezzo a passare la linea del via, e siamo una marea “rossa” di persone, dato che il rosso è il colore predominante per via della maglia tecnica del paccogara.
Teniamo agevolmente la temperatura prevista, nonostante la prima metà sia parecchio più dura della seconda; non è facile non farsi prendere la mano dallo spettacolo che ci circonda, e dalla folla oceanica che partecipa come pubblico, soprattutto in zona Piazza Venezia, via del Corso, Piazza di Spagna, e Fori Imperiali.
Dopo esser partiti, costeggiamo il Circo Massimo, fino all’Aracoeli, e siamo già al primo km, poi inizia la salita che ci porta al Campidoglio, seguita dalla breve discesa di sanpietrini che ci porta a Piazza Venezia.
Si corre sempre in compagnia di molti runners, anche con lo scorrere dei km.
Da Piazza Venezia, si imbocca Via del Corso, di cui si percorre quasi un km, fino a che si gira a destra per Via del Tritone, la cui seconda parte è in salita, e proprio alla fine di essa, prima di girare per via Due Macelli, è posizionata la “vela” del terzo km.
Arriviamo dopo qualche centinaio di metri, nella splendida Piazza di Spagna, ed io ed i miei compagni-pacer cerchiamo l’incitamento del pubblico e diamo parecchi ”cinque”.
Alla fine di via del Babuino, in cui si “sfruttano” anche i marciapiedi dove possibile, è posizionato il 4°km, e poi si affronta il punto più difficile del percorso, costituito dai 5-6 tornanti e circa 5-600 metri di lunghezza, per arrivare alla Salita del Pincio, e che ci portano nel cuore di Villa Borghese; qui cerchiamo di spronare il più possibile chi ci circonda, invitandoli a non mollare che poi il percorso sarà molto più agevole.
Vedo ben poche persone che camminano, e la speranza è che non arrivino stremati alla fine della salita, poiché poi ci sono vari tratti di discesa per poter ben recuperare.
Appena dopo il 5°km, ed ancora dentro villa Borghese, quando la strada spiana per qualche centinaio di metri, è posizionato il ristoro intermedio di sola acqua, in cui rallento e prendo da bere per me e per la mia compagna-pacer; poi vi è un ultimo tratto di salita di 3-400 metri, che ci fa uscire da Villa Borghese, per immetterci su Via Veneto, in cui faccio fatica a frenarmi, poiche’ fin dopo Piazza Barberini, si tratta di un tratto di oltre un km e mezzo, quasi tutto in discesa, che ci porta fino al “Traforo”, al cui inizio e’ posizionato il cartello dei 7 km.
Entrando nel Traforo ci sfoghiamo urlando un po’ tutti, anche perché si perde il segnale GPS, ed è un tratto completamente al buio.
Uscendo dal Traforo, imbocchiamo Via dei Serpenti, il cui primo tratto è in leggera discesa, seguito da un tratto in salita, in cui riesco a mantenere il passo previsto; con una secca curva a destra arriviamo su Via Cavour, per prendere, più o meno a metà, Via dei Fori Imperiali, in cui la presenza della gente ti aiuta a non mollare, e mi guardo intorno per vedere quanti runner ci seguono e per cercare di portarli insieme a noi fino alla fine.
Ormai siamo quasi al 9°km, che arriva appena dopo la salitella che ci porta verso Via di S. Gregorio, che è seguita da una discesa di 3-400 metri, che ti spingerebbe fino all’arrivo, e qui continuo ad incitare, dicendo a chi ne ha di accelerare, per arrivare ben al di sotto dei 55 minuti di gara.
Concludiamo tra due ali di folla, appena sotto il tempo previsto, e ci mettiamo al collo la bellissima medaglia da finisher.
I vincitori, tra gli oltre 5 mila partecipanti della 10 km, risultano essere, tra gli uomini, il nazionale italiano di maratona, il pisano MEUCCI Daniele (CS ESERCITO), che con il tempo di 29 minuti e 5 secondi, supera di 14 secondi, il vincitore del 2017, il keniano KIBETT James, che batte in volata, l’altro nazionale italiano LA ROSA Stefano, che conferma il terzo posto del 2017.
Tra le donne, stravince la favorita della vigilia, la nazionale israeliana SALPETER, che con 31 minuti e 46 secondi, si classifica anche 13^assoluta. Il podio femminile è completato da YAREMCHUK Sofiya (ACSI ATLETICA ITALIA), a quasi due minuti dalla vincitrice, e da CASCAVILLA Maria Chiara (ASD LA FRATELLANZA).
E’ veramente il diecimila più bello del mondo, per come è stato disegnato questo percorso, ed è stato ancora più bello, con questo splendido tempo, ed un numeroso pubblico anche abbastanza partecipante.
Un’esperienza da pacer da ripetere sicuramente


D'ALESSIO ALEXIO