REPORTAGE GARE PODISTICHE :

"10^ALBARACE"

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Partecipo per la terza volta a questa manifestazione, la seconda consecutiva, ed ormai è diventata un must nel panorama del podismo romano, e dai 500 partecipanti della prima edizione, si è passati ai 2500, a numero chiuso, di questa ultima edizione.
Si è arrivati al sold out, già alcuni giorni prima, del giorno previsto, nonostante la quota d’iscrizone aumenti ogni anno, arrivando a 2euro al km, va bene che quest’anno, in occasione del decimo anniversario vi è la novità della medaglia da finisher, ma penso che si sta esagerando.
Arrivo sul luogo dell’evento, ben prima dello start, e la vista di Roma all’alba e dello stadio Olimpico è veramente spettacolare.
Arrivo abbastanza presto, poiché alle 5, era previsto il raduno con foto con i compagni di team, ma dopo aver aspettato dieci minuti, ci riusciamo a “beccare2solo con due di loro, e poi mi vado a cambiare in macchina.
La temperatura è molto più piacevole, rispetto allo scorso anno, dato che è intorno ai 15°, e vi è molto meno umidità.
Facciamo un paio di giri di riscaldamento sulla pista dello Stadio dei Marmi e poi ci immettiamo dietro l’arco di partenza, che come negli anni scorsi, è posto nella via, parallela, che sovrasta lo Stadio dei Marmi.
L’obiettivo era di farla con due amici, intorno ai 5min/km, ma appena dopo la partenza ci perdiamo di vista, ed allora mi concentro ad evitare le buche e scontrarmi con altri runner.
Queste accortezze e questi zigzag, mi fanno fare il primo km a 5e15, ma poi decido di andare a sensazione, senza quasi mai vedere il gps.
Intorno al 2° km, rimanendo nel complesso del Foro Italico che ci ospita, effettuiamo un giro completo in senso antiorario dell’Olimpico, e poi percorriamo il perimetro esterno dello Stadio dei Marmi, in senso antiorario, e quello interno, costituito dalla pista in tartan, in senso orario, ripassando da dove siamo partiti, facciamo un giro di pista dello Stadio dei Marmi passando all’interno del Foro Italico stesso, “calpestando” le targhe marmoree dei vari atleti della storia olimpica italiana, a cui sono state intitolate.
Si corre sempre abbastanza bene, nonostante le tante persone che partecipano, poichè le strade che percorriamo sono abbastanza larghe, e le uniche difficoltà sono un paio di rampette leggermente in salita.
Dal 2°km in poi, il mio ritmo si è decisamente velocizzato, dato che fino al 5°km vado sotto i 4e20, ed il sesto km sotto i 4 min/km, velocizzandomi soprattutto nei tratti di tartan, dei due stadi, e con questo passo riesco a superare decine e decine di runner.
Il 6°km è con un po' di curve, che ci riportano in zona Stadio Olimpico, a cui si accede all’interno tramite il sottopasso Maratona, e si rimane sbalorditi alla sua uscita, dato che si gode appieno la maestosità dell’impianto appena vi si entra, in cui ci possiamo vedere in diretta sui maxischermi dello stadio stesso.
Dello stadio percorriamo circa 500 metri, comprensivi di un giro di boa che ci fa tagliare il traguardo posto sotto la tribuna Monte Mario, concludendo i circa 6,2 km nel tempo di 26 minuti e 30 secondi.
Dopo le varie foto di rito, prima di dirigerci tramite un tunnel, all’interno dello Stadio dei Marmi, dove è sistemato un insolito ristoro finale, in cui si distribuiscono cornetti, the’ caldo ed acqua, ci viene data la medaglia da finisher.
A differenza degli anni scorsi, non ci sono più i banchetti dove si può scrivere il tempo autorivelato, ma la cosa si deve comunicare via mail entro tre giorni dall’evento; e sarà stilata una “classifica” in ordine alfabetico con i tempi rivelati.
Per la cronaca i vincitori risultano essere, come lo scorso anno, Rafal NORDWING tra gli uomini e Pamela Gabrielli tra le donne.


D'ALESSIO ALEXIO